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L'unico requisito per meditare e' il respiro. Chiunque e' in grado di respirare e' il benvenuto.
Mindfulness e' diventata una parola usatissima nel nostro vocabolario. Cosi' come la frase 'essere presenti qui e ora'. Ma cosa vogliono dire in realta' queste parole ormai sulla bocca di tutti gli esperti della mente e degli psicologi? Si riduce veramente lo stress, la paura, l'ansia con la mindfulness? La risposta breve e' si, ma in realta' questi sono solo effetti collaterali che possono avvenire piu' o meno a breve termine.
La parola mindfulness ( consapevolezza) e' una traduzione della parola Sati che in Pali, il linguaggio del Buddha, vuol dire 'ricordare' . Praticare consapevolezza e' un esercizio in ricordarsi di essere presenti. Un po' come allenare un muscolo, piu' lo alleni e piu' diventa forte. Mindfulness non e' altro che mantenere l'attenzione su di un oggetto in maniera continua cosi da rendere questa capacita' mentale piu' forte.
La maggior parte degli studenti che iniziano a meditare scoprono che in realta' i sintomi dai quali volevano guarire si 'aggravano' e si rammaricano pensando che la meditazione non funziona o non e'per loro. Invece, e' proprio il contrario. Con la pratica, la sofferenza dell'essere, che nascondiamo con distrazioni continue, cominicia ad emergere e mostrarsi, ne diventiamo consapevoli. Lo scopo non e' di liberarci di queste sensazioni, ma di farcele amiche, una delle cose piu' difficili al mondo ma anche la strada piu' coraggiosa e con premi fantastici.
Passiamo la nostra vita a scappare da cio' che non ci piace e ad aggrapparci a cio che ci piace. Ma in realta' questa e' una ricetta che alla fine ci rende infelici perche', volenti o nolenti, non abbiamo controllo sugli eventi esterni. Cio' che amiamo, per sua natura impermanente come tutto, nasce vive e muore e ci lascia, mentre cio' che odiamo a volte si parcheggia nella nostra vita e rimane in sosta troppo a lungo. Ecco la natura della sofferenza ma ecco anche la 'cura' Dobbiamo e possiamo insegnare alla nostra mente che si puo' convivere con tutto e che infatti questa e' la chiave della pace, del benessere.
Vipassana, insight ( chiara visione della realta come e' veramente e non come costruzione mentale) sviluppa la saggezza, non una saggezza intellettuale, ma una saggezza intuitiva che la mente non puo' capire al livello cognitivo. I libri sul Buddhismo sono una risorsa preziosissima ma non possono essere una sostituzione per la meditazione pratica sul cuscino e durante la vita quotidiana.
Vi invito a condividere con noi questa pratica nella tradizione Theravada Birmana donata generosamente da insegnanti da 2600 anni perche' possiamo andare oltre la riduzione dello stress, possiamo imparare a capire chi siamo veramente.